CRONOLOGIA DEL CINEMA
Nel 1894 in Francia, due fratelli, Luis e August Lumière, figli di un industriale di Lione si imbattono nel KINETOSKOP, una scatola con un foro al cui interno vi sono dei pezzi di pellicola. Appoggiando l’occhio alla scatola e azionando il macchinario, la pellicola comincia a girare e si possono vedere uomini e paesaggi animarsi.
Da questo sguardo in macchina nasce l’idea di CINEMA.
Luis sostiene di aver visto il KINETOSKOP in una fiera a Lione (non a caso il cinema inizialmente è un fenomeno da fiera), August, invece, dice di aver assistito in teatro ad uno spettacolo con il KINETOSKOP , spettacolo in cui si era esibito Mèliés (altro scopritore del cinema).
Nel Febbraio del 1895 August inizia a lavorare al sistema di produzione a cui il fratello, in una notte in cui era malato, troverà il sistema finale. Il sistema consiste nell’applicare dei fori a destra e sinistra delle pellicola e infilare i fori nei denti dell’ingranaggio della macchina fotografica. I denti trascinando la pellicola permettono il movimento continuo delle immagini.
Il lavoro culmina nella produzione della prima macchina e nel Dicembre avviene la prima proiezione assoluta.
LA PRIMA PROIEZIONE PUBBLICA : 28 Dicembre 1895
Il 28 Dicembre 1895 al teatro dell’Opera di Parigi viene proiettato L’arrivo del treno alla stazione di La ciotát .
La cinepresa è piazzata in diagonale quindi l’effetto ricreato è quello di un treno visto in diagonale. Alla visione del treno, il pubblico rimane sconvolto dalla paura di essere travolto.
Le altre pellicole dei Fratelli, dalla durata di qualche minuto, e dal costo di un franco, riguardano sempre scene di vita quotidiana e di comicità.
L’uscita degli operai dalla fabbrica Lumiere di Lione, realizzato posizionando la macchina da presa a 20 metri dall’ingresso della fabbrica, uomini e donne sono ripresi nel loro ambiente naturale alla fine di una lunga giornata di lavoro.
L’innaffiatore innaffiato è il primo film comico della storia. Un bambino in un giardino mette il piede sul tubo per innaffiare. Il giardiniere notato che l’acqua non esce più dal tubo va a controllarne l’estremità. Avvicinato il viso, il bambino leva il piede dal tubo e l’acqua schizza fuori all’improvviso bagnato completamente l’uomo che comincia ad inseguire il bambino e poi a sculacciarlo.
La partita a carte : Antoine il padre dei due Fratelli, Winkler, suocero dei Lumiere e industriale della birra, e il mago Treeway. Treeway interpreta l’uomo che da le carte da gioco, curiosamente sarà anche colui che aprirà il cinema in Inghilterra. La macchina da presa stringe l’attenzione del giocatore sullo spazio del tavolo da gioco in quanto il cinema dei fratelli cercava un centro (o puntum) su cui focalizzare l’attenzione.
In tre anni i fratelli Lumière realizzano centinaia di brevi film (dalla durata di 2,3 minuti) i cui accorgimenti per realizzarli hanno portato alla creazione di movimenti di macchina ancora oggi utilizzati come il piano sequenza.
MÉLIÈS
Rimasto
incantato da una proiezione, Méliès chiede ai fratelli Lumière di poter
comprare una macchina da presa. Impossibilitati a venderla, Méliès decide di
costruirne una da solo con cui girare i suoi film.
Méliès è il primo a portare il concetto di finzione nel cinema introducendo nei
suoi film la concezione di illusione e di magia. Amante di questo argomento, il
regista appare sempre nei suoi film in cui interpreta il ruolo di un mago o
gioca con la macchina da presa per produrre effetti della magia, spingendosi
nella realizzazione di nuovi movimenti di macchina o di montaggio.
Viaggio sulla luna , l’opera più
famosa, prende spunto dal romanzo di Verne Dalla Terra alla luna. Un cannone gigantesco viene costruito e gli
astronauti partono per lo spazio. Il film è composto da una serie di quadri che
si succedono ripresi dalla macchina che è fissa. Ciò si può notare nella
scenografia che esaurisce l’azione montata in successione. Nella storia, Méliès
deride il mondo accademico e il patriottismo. Il razzo che si conficca
nell’occhio della luna e rimane in bilico è, forse, l’immagine più famosa della
storia del cinema.
Un uomo di testa vede Méliès proporre un numero di magia in cui gioca
con la sua testa. Si tratta di uno dei primi esempi di utilizzo sia del primo
piano che della reimpressione della macchina da presa. Con l’avvicinamento
della macchina verso la testa, in fase di montaggio realizza il gonfiamento
della testa e tramite la reimpressione sdoppia il volto.
LA SCUOLA DI BRIGHTON
Alla base del cinema appartiene anche la scuola di Brighton dove
il fotografo Birt Acres brevetta una macchina simile a quella dei fratelli
Lumière. Gli esponenti di questa scuola, a differenza di Méliès o Lumière, sono
interessati alla concezione del movimento.
William Penn realizza nel 1896 il film La spiaggia di Brighton in cui la
macchina da presa è fissa sui personaggi che camminano sulla spiaggia.
George Alberth Smith lavora per realizzare nei suoi film delle innovazioni
tecniche, in particolare la sovraimpressione e la gradazione dei piani.
La lente di ingrandimento della nonna è un film molto divertente ed
interessante. Un bambino prende la lente d’ingrandimento della nonna e la
accosta al suo sguardo. La macchina da presa quindi diventa l’occhio del
bambino che mostra e raccoglie i dati della realtà.
Il mondo attraverso il telescopio è un concentrato di questi obiettivi
tecnici tra cui il primo piano.
Definito da Smith “piano fantastico” negli anni diventerà la base dell’espressività
cinematografica in quanto gli è affidata l’espressione interna ed esterna
dell’attore.
Le prime società di produzione
Nel 1892 , negli Stati Uniti, l’inventore Edison adotta il
brevetto dei Fratelli per rielaborarlo assieme a degli ingegneri inglesi, tra
cui Dickinson. La nuova macchina è mobile, così da consentire di spostarsi per
poter catturare la luce. La Edison Company è la prima società di produzione
americana, protagonista dell’acquisizione di tutti i brevetti cinematografici
in circolazione con cui inizia la storia del cinema americano. La Edison
perfezionerà anche la Black Marian, una struttura blindata in vetro e acciaio,
in cui sul personaggio veniva posizionata una luce fortissima.
Nel frattempo in Francia nel 1896 Pathè Charles
fonda la prima società di produzione che nel 1908 inizierà la distribuzione
estera.
La produzione di Pathè è basata sul valore artistico delle opere. Il produttore
punterà su Zecca, un regista che si adopera per realizzare prodotti
particolarmente apprezzati dal pubblico. Tra questi, il primo kolossal, Vita,
miracoli, passioni di Nostro Signor Cristo, film che non sarebbe stato
difficile da seguire dal pubblico poiché tutti conoscevano la vicenda. La narrazione viene impostata
attraverso dei quadri ispirati all’iconografia santa.
Sempre con la Gaumont, lavora il regista e sceneggiatore Feuillaude, che realizza due lungometraggi e, in seguito, dà via ad una serie chiamata Fantomas, specializzandosi nel genere poliziesco.
Fantomas, famoso nella letteratura popolare, è un personaggio dalla doppia personalità: gentiluomo e genio del male. Fantomas realizza i suoi furti indossando una tuta con cucito sopra uno scheletro
Seguono Le Vampires, film pieno di orrore che narra le azioni di una terribile banda capitanata da una donna.
All’orrore del film, compensa con Ginderex storia di un poliziotto.
Gli anni venti segnano la vera svolta del cinema. La settima arte inizia ad essere valorizzata, sia dalla letteratura che dalla pittura. Il film non è solo un racconto ma anche una comunicazione. La storia del film è il pretesto della comunicazione.
Gli anni venti vedono in Francia l’avvento del cinema impressionista. Come nell’arte, il cinema privilegia l’individualità soggettiva.
Tra i registi, vi è Jean Epstein, tra i tanti film realizza Lo specchio a tre facce (La glace à trois faces), narrante la storia di tre donne che ricordano lo stesso seduttore da cui sono state lasciate. L’uomo, di cui non viene dato neanche il nome, appassionato di femmine e automobili, viene ripreso nella particolare corsa con la sua automobile su cui viaggia ad alta velocità. Un anticipazione, forse, della più famosa camera-car, il film dura 39' ed è per quegli anni un particolare delle sequenze di azione.
Epstein, successivamente, nel 1928 trae dal racconto di Edgar Alan Pole, La caduta di casa Usher (La chute de la maison Usher). Atmosfera gotica, incubo mescolato alla realtà, e orrore come espressione dei problemi che affliggono gli esseri umani. Nel cast figura anche Abel Gance, regista con cui si parlerà dell''idea di cinema kolossal.
Commenti
Posta un commento