Il teatro, l'ironica e la psicologia del personaggio. Il cinema di Roberto Andò.
Scrittore e regista teatrale e cinematografico, Roberto Andò inizia la sua formazione artistica lavorando come assistente alla regia di Francesco Rosi.Il suo esordio è nel 1994 con un documentario, Memory-Loss, a cui segue Per Webern – Vivere è difendere una forma.
Nel 1995 presenta a Venezia il suo primo lungometraggio, Diario senza date, in cui è presente tutta la sua passione artistica. Il film infatti è un reportage con elementi saggistici, documentario e finzione. Nel 1999 esce Il manoscritto del Principe, incentrato sugli ultimi anni di vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, prodotto da Giuseppe Tornatore. Conquistata la critica, torna al lavoro teatrale, portando in scena spettacoli di Brecht, Pinter ma anche sue opere come Il caso Kafka.
Nel 2002 dirige il documentario su colui che sempre considerato il suo maestro: Francesco Rosi, Il cineasta e il labirinto . Seguono nel 2004 Sotto falso nome e nel 2016 Viaggio Segreto.
Tornato alla regia teatrale, nel particolare a quella dell’opera lirica, nel 2013 esce in sala Viva la Libertà con Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi e Michela Cescon.
Nel 2016 è in sala con Le Confessioni, interpretato dal cast internazionale Servillo, Daniel Auteuil, Lambert Wilson, Marie-Josée Croze, Pierfrancesco Favino e Moritz Bleibtreu.
In entrambe le produzioni, Andò mantiene una scrittura ironica che permette di analizzare ed esporre situazioni contemporanee sottolineandone la sfera psicologica.
La chiusura di questo cerchio immaginario è costituita da Una storia senza nome, dove al cinema e al politico si aggiunge la sfera emotiva.
Nel 2021 presenta a Venezia Il bambino nascosto, ispirato da Conversazioni con Tiresia del Maestro Camilleri, con protagonista Silvio Orlando.
La sua penultima "fatica" è il meraviglioso La stranezza, in cui ritrova Servillo e gli affianca Ficarra e Picone. In un intreccio tra teatro e meta-teatro, Andò (premiato per la sceneggiatura) fa rivivere il genio del teatro dell'assurdo, Pirandello, attraverso la storia vera della stesura de Sei personaggi in cerca d'autore. Il trio degli attori protagonisti ha una chimica che si stende sagacemente sull'ironia propria del duo comico e del Maestro Pirandello a cui viene reso un ottimo tributo.
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