Passa ai contenuti principali

Le vite degli altri

Le vite degli altri



Quando si inizia Le vite degli altri, tutto ci si aspetterebbe, meno che la trasformazione dello spietato Compagno Capitano Gerd Wiesler.
Trasformazione o forse riscoperta di un anima che era stata taciuta, nascosta da ciò che la DDR, il muro, il socialismo, la dittatura ha rappresentato in Germania in tutti i lunghi anni in cui la divisione oltre che fisica è stata indubbiamente emotiva e psicologica.





Eppure, gli indizi, c'erano tutti.
Chi va ad uno spettacolo teatrale, la cui contemporaneità -e quindi la denuncia- è palese fin dalla messa in scena, non può non rimanerne toccato.
O forse, è lo sguardo alla foto di Christa, posta sul comodino di Georg, a rimanere impressa al Capitano.
Ciò che comunque conta, ed ha contato sicuramente negli anni in cui ciò è accaduto, è che il sentimento esisteva e sopravviveva ancora.
Era negli scritti dello sceneggiatore teatrale? Nelle reazioni al suicidio scatenato dalla censura e le altre orribili imposizioni della DDR?
O semplicemente nello spartito di Sonata per gli uomini buoni?
Può quindi una musica cambiare il mondo?





Per fortuna, a quanto abbiamo visto, si. Assieme a Brecht.


Sta di fatto che il thriller, il dramma psicologico, diventa una storia d'amore a tre. Georg, Christa ed il loro spettatore che non può non 'tifare' per loro, non può non incoraggiarli e non può lasciarli soli.
Parlare di Le vite degli altri è difficile perchè si teme di tralasciare qualcosa, un dettaglio, un segmento di sequenza, un'immagine.
Ma quello che si deve dire è che è uno dei più grandi film degli anni 2000, il dramma di un uomo, bisognoso di affetto, che lo trova nell'arte e nei suoi artisti.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Padrino - l'incipit

Tratto dal romanzo omonimo di Mario Puzo, autore della sceneggiatura assieme al regista Francis Ford Coppola, Il Padrino (1972) spaccò la critica alla sua uscita trattando di un tema così forte come quello della mafia italoamericana, con quello che per Coppola altro non era che < >  Come nel caso dei più grandi film che ci sono stati e che continuano ad esserci però, Il Padrino non ha di certo bisogno di essere difeso o accusato, rientra nella 7° arte e per questo ancora nei cinema, nelle riviste o nelle scuole di cinema viene citato.

Stasera in TV: Nowhere Special di Uberto Pasolini

 Nowhere Special di Uberto Pasolini stasera su Rai3 il toccante film di Uberto Pasolini con James Norton e Daniel Lamot. Presentato alla Mostra del cinema di Venezia nel 2021,  è ispirato a una storia vera e vede protagonista Norton  nel ruolo di un padre alla ricerca di una famiglia perfetta per il figlio di quattro anni. John, un giovane lavavetri, dedica la vita a crescere il figlio di quattro anni, Micheal, poiché la madre del bambino li ha lasciati subito dopo la nascita. La loro è una vita semplice, fatta di piccole cose e di completa dedizione e amore innocente. John ha però davanti a sé pochi mesi di vita. Nell’assenza di una famiglia propria a cui rivolgersi, John trascorrerà i giorni che gli restano a cercarne una nuova, perfetta, a cui dare in adozione Michael e così proteggere il futuro del suo bambino.  

Per un pugno di dollari - l'incipit

Nel 1964 il mondo cinematografico conosce un regista di nome Bob Robertson. Il suo film, Per un pugno di dollari, costato circa 20 milioni, passerà alla storia per aver generato nuove 'regole' del cinema western. Si scoprirà poi, che Bob Robertson all'anagrafe è Sergio Leone e che Per un pugno di dollari può essere -forse- racchiuso in un incipit forte ed espressivo se solo non fosse accattivante tutta la vicenda a seguire....