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La paternità e la diversità con Gianni Amelio

il tema della disabilità colpisce il cinema italiano grazie ad un signore che all'anagrafe si chiama Gianni Amelio.
E'il 2004 quando esce nei cinema Le chiavi di casa, che il regista ha curato anche nella sceneggiatura.

Di nuovo alle prese con un tema importante, Amelio sceglie un attore di grande talento, Kim Rossi Stuart, per calarlo -perfettamente- nel ruolo di padre. Un padre che alle prese con l'improvviso arrivo di un figlio con una forma di disabilità decise di abbandonarlo per poi conoscerlo a 15 anni di distanza.
Amelio, attento alle emozioni ed alle sensazioni, completa un viaggio di scoperta nell'altro e per l'altro. Un viaggio nella disabilità, nella paternità. Tutto il senso si concentra in una sequenza chiave, il viaggio in macchina di Gianni e Paolo sulle note di Vasco Rossi. Un crescendo emotivo su musica, sguardi, tentativi di guida che collimano nel pianto di un uomo diventato alla fine, un padre.





in questa sequenza, la tecnica della macchina da presa si lascia coinvolgere dalle emozioni, dai sentimenti.
Ci sono campi e contro campi in piano medio per registrare il viaggio di Gianni e Paolo ed il loro scambio di battute nel veicolo.
Se all'inizio lo scambio è veloce perchè osserviamo Gianni sorridere al cantato di Paolo, quando lo scambio tra i due si fa più concitato fino a diventare litigio, i passaggi di campo sono più veloci e quasi macchinosi come a voler sottolineare il crescendo emotivo tra i due personaggi.




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