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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018
negli anni 80 in Irlanda, sulla scia dei 'vicini' autori inglesi, prende via una strada di sceneggiatori/autori che inaugurano la strada della regia. Cosa nuova per il cinema dell'oltre manica che , almeno per buona parte, fino a quel periodo era composto da registi che pensavano solo al lavoro dietro la macchina da presa e sceneggiatori che si dedicavano alla scrittura. tra questi nomi, compare quello di Jim Sheridan che nel 1989 esordì con il complesso lavoro tratto dalla storia vera di Christy Brown, scrittore irlandese, contenuto nel libro  My Left Foot: The Story of Christy Brown . la storia, è quella di Brown, nato con una paralisi cerebrale che costringeva all'immobilità di tutto il suo corpo, ad esclusione del piede sinistro. Christy, nato in una famiglia proletaria nella Dublino degli anni trenta, viene cresciuto in un ambiente povero in cui però non risente mai della sua condizione di diversamente abile. la cura della madre, che con lui stabilisce u...

La solitudine di Ryan

il cinema di Jason Reitman ci aveva già abituato al singolo con il precedente Juno. il ritorno con una sceneggiatura di suo pugno, ma tratta da un omonimo romanzo, vede un protagonista maschile -qui interpretato da George Clooney- che ha basato la sua intera esistenza sul lavoro. Con il compito di volare per il mondo, non ha tempo per se stesso, ha solo una valigia in cui c'è tutta la sua vita, ha una sorella -quindi una famiglia- che appare solo in versione cartonata ed una nuova recluta a cui insegnare il lavoro. la solitudine di Ryan, il suo aspetto sempre contrito, è quello di un personaggio solitario che ha rinchiuso la sua vita "sull'aria" -per appunto- dove attende un nuovo atterraggio ed una nuova destinazione. E' quindi una vita fatta di appuntamenti, di orari e di velocità.